Una percentuale molto cospicua degli embrioni prodotti mediante il ciclo di fecondazione assistita risulta essere affetta da anomalie cromosomiche numeriche (aneuploidie). In base alle più recenti pubblicazioni scientifiche, si stima che la percentuale si attesti intorno al 50%, fino a raggiungere l’80% nelle donne di 42-44 anni.
La maggior parte di tali anomalie è incompatibile con l’impianto embrionale nell’utero e responsabile di abortività ricorrente. Ecco perché la PGT-A e la PGT-SR consentono di identificare eventuali anomalie prima del transfer in utero, con un aumento delle percentuali di successo.